14 - Castello di Malaspina
di Monica Bettocchi
- Tipo
- castello
- Nazione
- Italia
- Regione
- Emilia-Romagna
- Provincia
- Piacenza
- Comune
- Bobbio
- Data compilazione
- 2007
Abstract
Già dal XIII secolo sembra esistere a Bobbio un castello, a difesa dell’Abbazia di San Colombano e a controllo della strada che univa Piacenza al mare.
Nel XIV secolo fu ricostruito nella parte alta del paese da Corrado Malaspina, poi fu dei Visconti, di Isabella di Francia, dei Dal Verme che nel XVI lo trasformarono in una lussuosa dimora e nel XIX dei Della Cella.
Il palazzo, formato da diversi corpi di fabbrica, oggi appartiene allo Stato italiano.
Ubicazione/Come arrivare
45 Km da Piacenza - strada del Torrino 1
Descrizione
Bobbio, divenne famosa nel 613, quando il monaco irlandese Colombano vi fondò un'Abbazia. Il castello è situato nella parte alta del paese, da cui si può vedere il profilo del ponte Gobbo sul fiume Trebbia.
Un atto del 1219, in cui si parla di una "braida de castello", sembra confermare l'esistenza a Bobbio di un castello e di torri posti, già nel secolo XIII, a difesa del monastero e a controllo dell'importante strada della Val Trebbia che univa la pianura lombarda e Piacenza a Genova e al mare. L'edificio del 1305, voluto da Corrado Malaspina, signore di Bobbio, fu dunque il frutto del ripristino del complesso precedente.
Nel 1342 il castello fu dei Visconti di Milano e divenne la residenza del loro vicario. Nel 1360 Galeazzo Visconti donò Bobbio e il castello alla nuora Isabella di Francia, da cui passò ai Dal Verme che lo tennero fino al 1759. Nel 1545, Gian Maria Dal Verme lo trasformò in una lussuosa dimora che nel Seicento fu impreziosita da affreschi, di cui oggi rimangono alcuni lacerti e una Madonna con Bambino riferibile al XVII secolo. Nel 1805, i Dal Verme vendettero il castello e le terre annesse all'avvocato Paolo della Cella, la cui nipote Irene, alla fine dell'800, provvide al restauro.
Il palazzo fortificato dei Malaspina, un tempo collegato alle mura di Bobbio demolite nel 1858, è formato da diversi corpi di fabbrica. All'interno delle mura, sorge il mastio a pianta quadrata, con muratura in pietra grezza e inserti in mattoni, più evidenti nel coronamento costituito da finestre ad arco scemo. Sul fronte nord-ovest, vicino all''antico pozzo, è addossato un altro corpo di fabbrica; presso la porta nord-est, é l'alloggio della guardia e, sul lato est, una costruzione a pianta circolare che fa pensare ai resti di un bastione. Il piano terreno, notevolmente rialzato, è composto da un atrio di ingresso e da una grande sala soggiorno con pavimenti in legno ad intarsio. Una scala a sei rampe, lungo la quale si incontra lo stemma della famiglia Dal Verme, porta al piano superiore
Il castello fu acquistato dallo Stato italiano nel 1956 ed è attualmente visitabile
Cronologia
XIII secolo
Bibliografia
S. MAGGI, C. ARTOCCHINI, I castelli del Piacentino nella storia e nella leggenda, Piacenza 1967.
C. ARTOCCHINI, Castelli piacentini, Piacenza 1983
L.CAFFERINI, Piacenza e la sua Provincia, Castelveltro Piacentino (Pc) 2005, pp. 296-302
C. PEROGALLI, Castelli e rocche di Emilia e Romagna, Novara 1994, p. 142
Mappa
Itinerari collegati
- Castelli della Val Trebbia
-
- Tipo storico-artistico
- Nazione Italia
- Regione Emilia-Romagna
- Provincia Piacenza
Il fiume Trebbia origina la sua omonima vallata, che si estende dalle montagne liguri fino alla pianura padana.
La strada che percorre la valle collega Genova a Piacenza, ricalcando in parte la via del sale dei monaci di San Colombano, che fecero di Bobbio un centro di grande importanza economica e culturale.
La parte bassa della Val Trebbia, invece, fu legata alle casate feudali dei Landi e degli Anguissola, che spodestarono i Malaspina e costruirono i castelli che si affacciano sul fiume.